Spartans to IM Barcellona, dodicesima puntata – Giacomo

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Oggi sono esattemente tre mesi dall’intervento alla caviglia. Era necessario, ormai fare ogni cosa era un calvario e anche da un punto di vista psicologico sentirsi in difficoltà fisica rendeva ogni sforzo ancora più difficile.
Quando ti alzi alle 5.30 del mattina con -5 per andare a fare le ripetute la determinazione e la testa sono fondamentali e non è facile trovare la motivazione, se ci aggiungi anche quella piccola crepa o tarlo che avere dei frammenti ossei nella caviglia di possono infilare nel retrocranio allora è veramente ma veramente dura…
Comunque l’intervento è andato molto bene, non ho più problemi anche se non sono ancora al 100% ma adesso posso spingere (per quanto posso dare…) senza condizionamenti.
Il recupero è stato rapido, chi mi ha operato si è stupito.
Quattro settimane di stampelle e tutore senza nemmeno poter appoggiare il piede, alla quinta pedalavo e alla sesta ho ricominciato a correre, all’ottava ho fatto la Galaverna, 16 km con fango pietre salite discese ecc ecc
E domenica ho la prima gara seria nel percorso che ci porterà a Barcellona, la mezza Maratona di Verona.
Da quando ho ripreso ad allenarmi ho lavorato moltissimo, alzandomi all’alba, correndo nella neve, vomitando per la fatica facendo le ripetute, pedalando sui rulli o sulla bike agli orari più assurdi ma sento che ogni giorno la condizione cresce e mi sento davvero carico e soprattutto mi sto divertendo. E parecchio.
Ma domenica sarà un momento importante. Mancano si otto mesi a Barcellona, ma sento che questo è davvero un primo snodo fondamentale. Per la convinzione di potercela fare, per fare un altro passo per prendere coscienza delle mie possibilità.
E come sempre lo farò insieme a un gruppo di persone che nell’ultimo anno sempre più sto apprezzando.
Credo che con il passare degli anni si perda progressivamente la capacità di provare emozioni intense, si lasci per strada l’entusiasmo che si provava  per il primo motorino, o per un gol di Rummenigge in un derby o per essere riuscito a uscire con una ragazza al liceo che puntavi da anni…
Quello che sto, e stiamo facendo, riapre una porta verso questa capacità di sentirsi di nuovo bambini e trarre una gioia immensa dal fare qualcosa, provare soddisfazione ed emozionarsi sul serio e gli amici (si, credo proprio di poterlo chiamare così adesso) che ho trovato credo siano una testimonianza continua di questo.
C’è una foto meravigliosa, fatta all’arrivo dopo l’olimpico di Cesenatico, e la faccia di Marco, PG e Niccolò dice più di mille parole in questa direzione.
 
Ecco domenica correrò 21 km, ho ancora pochi km nelle gambe e quindi sarà molto dura, ho un’obiettivo per me molto sfidante che spero di raggiungere e sono oggettivamente parecchio teso per questo, ma quantomeno meno so che saremo in 25 in pullmann, dopo andremo a mangiare come dei farabutti tutti insieme e forse al ritorno faremo vedere il culo dai finestrini alle altre macchina in autostrada…….